Militare italiano ucciso da bomba, Bossi: "Troppi nostri soldati in giro, costano"

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mikiucn
view post Posted on 3/7/2011, 10:40     +1   -1




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KABUL - Un militare italiano, il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo di Pomigliano d'Arco (Napoli), del Battaglione logistico 'Ariete' di Maniago (Pordenone) ha perso la vita in Afghanistan nell'esplosione di un ordigno nel distretto di Bakwa nella provincia di Farah. La bomba, posizionata lungo la strada, è esplosa al passaggio dell'autocarro su cui viaggiavano i soldati che rientravano da un'attività di ricognizione congiunta con l'Esercito Afgano. Tuccillo era il conducente del mezzo saltato su un "Ied", uno degli ordigni improvvisati che nel Paese mietono vittime soprattutto tra i civili. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa "con profonda commozione la notizia" ha espresso i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, e di pronta guarigione al militare ferito. Analogo messaggio dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che inoltre ha rinnovato a tutti i soldati italiani in Afghanistan e in altre aree di crisi la gratitudine per il loro impegno al servizio della pace e della sicurezza internazionale".

l bilancio. Un secondo militare, un parà del 186/o Reggimento Folgore di Siena, che era a bordo del blindato è stato colpito a una gamba. Le sue condizioni non sono gravi e il soldato ha già contattato la sua famiglia. Lo Stato maggiore della Difesa precisa che "nell'esplosione è rimasto ucciso un militare italiano e un altro è rimasto ferito ad una gamba, ma non è in pericolo di vita". Con la morte del caporale Tuccillo sale a 39 il numero delle vittime italiane 4 dall'inizio della missione, nel 2004. L'ultima vittima un mese fa, il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu 5. Il 2010 è stato fino ad oggi l'anno più sanguinoso, con 13 vittime.

Bossi: "Basta guerra". E la prima a dirsi stanca della guerra oggi è stata la Lega. "Le guerre finiscono sempre quando finiscono i soldi, questa è la verità e soldi non ce ne sono". Umberto Bossi torna a manifestare le sue forti perplessità sull'impegno italiano nelle missioni all'estero. "Poi - aggiunge il leader del Carroccio - ci sono troppi uomini in giro. Costano troppi soldi e non vedo quale principio stiamo difendendo". E non è solo una questione di bilancio dello Stato. Bossi osserva anche che "abbiamo uomini in Libia, in Afghanistan e ogni tanto muoiono anche". "Berlusconi ha parlato all'inviata americana, io lo so per certo perchè mio figlio c'era, e le ha chiesto per la prima volta di portare a casa gli uomini" dall'Afghanistan. Questo il contenuto del colloquio tra Silvio Berlusconi e Hillary Clinton, stando a quanto riferito da Umberto Bossi.

Calderoli: "Ripensare l'impegno". Piango anch'io per il nostro ragazzo, ma bisogna porre fine alle lacrime, credo sia venuto il momento di cambiare strada", ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. "Dobbiamo ripensare il nostro impegno subito, profittando del decreto sul rifinanziamento delle missioni all'estero e farlo anche alla luce della scelta del presidente Obama che ha deciso di ridurre l'impegno Usa. Del resto sta prevalendo il concetto che la democrazia non si esporta. Tantomeno lo si fa con le armi. E' tempo di dare da mangiare alla gente, creare sviluppo economico nei paesi in difficoltà, stringere accordi. La guerra preventiva o punitiva che abbiamo studiato nei manuali di storia del '900 è una strada chiusa e che porta solo dolore, fallimento, lutti".

La Russa, niente passi indietro. Sull'attentato anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha voluto esprimere "profondo cordoglio". Ma sulla missione non fa passi indietro: "Questi pericoli purtroppo ci sono e continueranno a esserci ma abbiamo la consapevolezza che il lavoro che i militari hanno svolto è un molto avanzato e quindi contiamo di rispettare i tempi e cominciare dalla fine di quest'anno o all'inizio dell'altro a far rientrare gradualmente i primi soldati e concludere entro il 2014 la fase di trasferimento al legittimo governo afgano dei poteri non solo politici ma anche militari". La presenza italiana in Afghanistan, ha aggiunto, si discuterà "da qui a pochi giorni in occasione del decreto di finanziamento delle missioni".

Frattini: "Mantenere ferma la rotta". In un comunicato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dichiarato che "il contributo umano di oggi si somma agli altri che, purtroppo, in questi anni si sono succeduti e che rimangono vivi nella nostra memoria in quanto hanno pagato il massimo prezzo possibile per consentire quel cammino verso la transizione che ha ormai preso avvio e che consentirà in tempi che sono stati ben definiti con gli alleati e le autorità di Kabul di consegnare le chiavi della sicurezza nelle mani degli afghani". Per Frattini "nostro compito, anche in momenti così duri è di mantenere ferma la rotta, per portare a termine il nostro lavoro".

I messaggi di Fini e Schifani. Dura condanna alle violenze terroristiche e "gratitudine ai nostri soldati" anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini in un messaggio al Capo di Stato maggiore della Difesa. Partecipazione anche dal presidente del Senato Renato Schifani: "Il sacrificio di questo giovane eroe non deve e non dovrà essere mai dimenticato, rappresenta un ulteriore doloroso prezzo per portare la pace e la democrazia al popolo afgano per tanti anni oppresso da una tirannia".

Undici civili uccisi da una bomba. Oggi undici persone, tutte civili, sono invece rimaste uccise nell'esplosione di un ordigno artigianale sul ciglio della strada, al passaggio del veicolo sul quale stavano viaggiando. L'esplosione è avvenuta nella provincia meridionale di Zabul nel sud dell'Afghanistan. Lo riferiscono fonti ufficiali. Le vittime, cinque uomini, quattro donne e due bambini che erano a bordo del minibus, erano tutti membri della stessa famiglia. Il mezzo era in viaggio dalla provincia di Ghazni al Pakistan. Sempre più spesso gli attacchi dei talebani fanno vittime tra i civili. L'Onu ha stimato che lo scorso anno ne sono stati uccisi 2.777, il numero più alto dall'inizio della guerra nel 2001.

(Fonte: Repubblica.it)
 
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